Volto irriverente, cupo come quello di un decano, Buck Mulligan si fece allora avanti gaio in veste variopinta, verso il saluto dei loro sorrisi.
Il mio telegramma.
- Stavi parlando del vertebrato gassoso, se non erro? chiese a Stephen. Panciotto color primula salutò allegramente col suo panama in aria come con un bastone da giullare.
A lui danno il benvenuto. Was Du verlachst wirst Du noch dienen.
Genia di irrisori: Fozio, pseudomalachia, Johann Most.
Colui Che generò Se Stesso, mediatore lo Spirito Santo, ed Egli stesso mandò Se stesso, Riscattatore, tra Se stesso e gli altri, Che, insultato dai Suoi demoni, denudato e flagellato, fu inchiodato come pipistrello a porta di granaio, affamato sulla crocetta,
Che Si lasciò seppellire, risorse, violò l'inferno, volò al cielo ed ivi da diciannove secoli è assiso alla man dritta di Se Stesso ma verrà nell'ultimo giorno a giudicare i vivi e i morti quando tutti i vivi saranno ormai morti.
Egli alza le mani. I veli cadono. O fiori! Campane e campane e campane in coro.
- Sì, certo, disse il bibliotecario quacchero. Una discussione assai istruttiva. Mr Mulligan, ci scommetterei, ha anche lui la sua teoria sul dramma e su Shakespeare. Tutti i lati della vita dovrebbero esser rappresentati.
Sorrise in tutte le direzioni equamente.
Buck Mulligan pensò, imbarazzato:
- Shakespeare? disse. Mi par d'averlo sentito nominare.
Un fugace sorriso solare gli s'irradiò sulle fattezze rilassate.
- Ma si, disse, ricordando brillantemente. Quel tipo che scrive come quel tipo che scrive come Synge.
Mr Best si voltò verso di lui:
- Haines la cercava, disse. Lo ha incontrato? La aspetta dopo al D. B. C. È andato da Gill a comprare i Canti d'amore del Connacht di Hyde.
- Sono passato dal museo, disse Buck Mulligan. Era qui?
- I conterranei del bardo, rispose John Eglinton, sono forse piuttosto stanchi del nostro brillantissimo teorizzare.
Mi dicono che un'attrice ha recitato Amleto per la quattrocentottava volta ieri sera a Dublino.
Vining sosteneva che il principe era una donna. Nessuno ha ma visto in lui un Irlandese? Il giudice Barton credo, sta cercando indizi. Giura (Sua Altezza, non Sua Signoria) per san Patrizio.
- Il più brillante di tutti è quel racconto di Wilde, disse Best, alzando il suo brillante taccuino. Quel Ritratto di W. H. dove prova che i sonetti furono scritti da un certo Willie Hughes, uomo di tutti i colori.
- Per Willie Hughes, nevvero? chiese il bibliotecario quacchero.
O Hughie Wills, Mr William Himself: se stesso. W. H.: chi sono io?
- Voglio dire, per Willie Hughes, disse Mr Best, emendando la sua glossa con eleganza. Naturalmente è tutto un paradosso, sapete, Hughes e hews e hues, i colori, ma è tipico il modo in cui lo sviluppa.È proprio l'essenza di Wilde, sapete. Il tocco lieve.
Il suo sguardo toccò i loro volti lievemente nel sorridere, biondo efebo.
Essenza addomesticata di Wilde.
Sei maledettamente spiritoso. Tre dramme di whisky ti sei bevuto coi ducati di Dan Deasy. Quanto ho speso? Oh, pochi scellini. Per una manica di giornalisti. Umore umido e secco.
Spirito. Daresti i tuoi cinque spiriti per l'orgogliosa livrea della gioventù di cui egli fa pompa. Lineamenti del desiderio soddisfatto.
Altri ancora ve n'ha. Prendila per me. Al tempo dell'accoppiamento. Giove, manda loro una fresca stagione di fregola. Sì, tubaci insieme.
Eva. Nudo peccato del ventre di frumento. Un serpe l'avvinghia, zanna nel suo bacio.
- Credete sia solo un paradosso? stava chiedendo il bibliotecario quacchero. L'irrisore non è mai preso sul serio quando fa più sul serio.
Parlarono seriamente della serietà dell'irrisore.
Il viso tornato pesante di Buck Mulligan sbirciò Stephen un attimo. Poi, facendo ondeggiare la testa, si avvicinò, tirò fuori di tasca un telegramma piegato. Le sue labbra mobili leggevano, sorridendo con rinnovato piacere.
- Telegramma! disse. Meravigliosa ispirazione! Telegramma! Una bolla papale!
Sedette sull'angolo del banco non illuminato, leggendo gaiamente ad alta voce: - Il sentimentale è colui che vorrebbe godere senza addossarsi l'immensa responsabilità della cosa fatta. Firmato: Dedalus.
Da dove l'hai varato? Dal casino? No, dal College Green. Ti sei bevuto le quattro sterline? La zia si rivolgerà al tuo padre non sustanziale.
Telegramma! Malachi Mulligan, The Ship, Abbey street inferiore. Oh, impareggiabile mimo! Oh, Pretificato istrione!
Gaiamente cacciò dispaccio e busta in una tasca ma piagnucolò in querulo dialetto: - È quel che vi dico, signorino bello, si aveva lo stomaco sottosopra, Haines e io, e lui l'ha mandato in quel frattempo.
Si sospirava per un po' po' di pozione da destare un frate, dico io, e lui tutto mencio per la sgrufolata. E noi un'ora e due e tre da Connery, seduti per benino ad aspettare una pinta a testa.
Gemette: - E noi si stava là, carino, e voi ci mandavate le vostre conglomerazioni e noi a stare con un metro di lingua fuori come chierici in secca che si sveniva per una bevutina.
Stephen rise.
Lestamente, con aria d'ammonimento, Buck Mulligan si chinò: - Quel vagabondo di Synge ti sta cercando, disse, per assassinarti. Gli han detto che hai pisciato sulla soglia di casa sua a Glasthule. È in giro in pantofole per assassinarti.
- Me! esclamò Stephen. Questo è stato il contributo tuo alla letteratura.
Buck Mulligan gaudiosamente si curvò indietro, ridendo allo scuro soffitto origliante. - Assassinarti! Rise.
Dura faccia di mascherone che guerreggiava contro di me al di sopra del nostro piatto di trippa pasticciata in rue Saint-André-des-Arts.
In parole di parole per parole, palabras.
Oisin con Patrizio. L'uomo fauno che egli incontrò nei boschi di Clamart, e brandiva una bottiglia di vino. C'est vendredi saint! Irlandesi assassini!
La sua immagine, vagando, incontrò. Io la mia. Ho incontrato un folle nella foresta.
- Mr Lyster, disse un inserviente dalla porta semiaperta.
- ...in cui ognuno può trovare quel che vuole. Così il signor giudice Madden nel suo Diario di Mastro William Silence ha trovato i termini di caccia... Sì? Che c'è?
- C'è là uno, signore, disse l'inserviente, venendo avanti e porgendo un biglietto. Del Freeman. Vuol vedere la collezione del Kilkenny People dell'anno scorso.
- Certo, certo, certo. Questo signore...? Prese l'ansioso biglietto, guardò, non vide, posò, non guardò, mirò, chiese, scricchiolò, chiese: - È forse?... Ah, eccomi!
Piroettando una gagliarda se ne uscì fuori. Nel corridoio acceso di luce parlò con volubili folate di zelo, com'era suo dovere, assai equanime, assai gentile, cappello da quacchero assai onorevole.
- Questo signore? Freemans Journal? Kilkenny People? Ma certo. Buon giorno, signore. Kilkenny... L'abbiamo sicuramente...
Una figura paziente aspettava, ascoltando.
- Tutti i maggiori giornali provinciali... Northern Whig, Cork Examiner, Enniscorthy Guardian, l'anno scorso, 1903... Da questa parte, prego... Evans, conducete il signore... Se vuole seguire l'inser... O mi permetta di... Da questa parte... Prego, signore...
Chiacchierone, zelante, fece strada verso tutti i giornali provinciali, seguito alle calcagna frettolose da una scura figura inchinata. La porta si chiuse.
- Il giudeo! gridò Buck Mulligan. Saltò su e ghermì il biglietto da visita. - Come si chiama? Mosè Levi? Bloom.
Continuò come mitraglia. - Gehova, esattore di prepuzi, non è più. L'ho trovato al museo mentre andavo a salutare Afrodite nata dalla spuma. La bocca greca che non si è mai contorta nella preghiera. Ogni giorno dobbiamo renderle omaggio. O vita della vita, le tue labbra infiammano.
D'un tratto si voltò verso Stephen: - Lui ti conosce. Conosce il tuo vecchio. Oh, ho paura che sia più greco dei greci. I suoi pallidi occhi di Galileo le si posavano sul solco mesiale. Venere Callipigia. Oh, il rombo di quei lombi! Il dio inseguendo la fanciulla ascosa!
- Vorremmo sentire ancora, decise John Eglinton, con l'approvazione di Mr Best. Cominciamo a interessarci della Signora S. Finora avevamo pensato a lei, se pur era mai accaduto, come a una paziente Griselda, una Penelope tutta casa.
- Antistene allievo di Gorgia, disse Stephen, tolse la palma della bellezza alla gallinella del Sire Menelao, Elena argiva, la lignea cavalla di Troia in cui dormirono una ventina di eroi, e la diede alla povera Penelope.
Vent'anni visse a Londra e, per una parte di quel tempo, percepì uno stipendio pari a quello del Lord Cancelliere d'Irlanda. La sua vita fu ricca.
La sua arte, più che l'arte del feudalesimo, come l'ha chiamata Walt Whitman, è l'arte del rigurgito. Pasticci d'aringhe, caraffe verdi di vinsecco, salse al miele, confetture di rose, marzapane, piccioni ripieni, canditi di eringo.
Sir Walter Raleigh, quando l'arrestarono, aveva su di sé un mezzo milione di franchi compreso un corsetto fantasia.
L'usuraia Elisa Tudor aveva abbastanza biancheria intima da competere con la femmina di Saba.
Vent'anni si gingillò tra l'amore coniugale con le sue caste gioie e l'amore puttanesco e i suoi turpi piaceri.
Conoscete benissimo l'aneddoto di Manningham sulla moglie del bravo mercante che aveva invitato Dick Burbage al suo letto dopo averlo visto in Riccardo III
e come Shakespeare avendo origliato, senza far ulterior rumore per nulla, prese la vacca per le corna e, quando Burbage venne a bussare al portone, rispose di tra le coperte del cappone:
Guglielmo il conquistatore è venuto prima di Riccardo III.
E l'allegra damina, la signora Fitton, monta e grida Oh, e il suo caro tesoruccio, Lady Penelope Rich, una donna di qualità è adatta ad un attore, e le troiette del lungo fiume, un penny a seduta.
Cours la Reine. Encore vingt sous. Nous ferons de petites cochonneries. Minette? Tu veux?
- Il fiorfiore della bella società. E sir William Davenant di madre oxoniense con la sua coppa di vin delle Canarie per il primo canarino che si presenta.
Buck Mulligan, i pii occhi alzati al cielo, pregava: - Beata Margherita Maria Tuttigalli!
- E la figlia d'Arrigo dalle sei mogli e altre amiche delle tenute circostanti, come canta Lawn Tennyson, poeta-gentiluomo.
Ma tutti questi venti anni che cosa credete facesse la povera Penelope a Stratford dietro le vetrate multifore?
Fai e fai. Cosa fatta. Nel roseto di Gerard, botanico, a Fetter Lane egli passeggia, grigiocastano. Una campanula azzurra come le vene di lei. Palpebre di Giunone, violette. Egli passeggia. Una vita è tutto. Un corpo. Fai. Ma fai. Lontano, in mezzo a un tanfo di lussuria e di bruttura, mani si posano sul candore.
Buck Mulligan batté un colpo secco sul tavolo di John Eglinton. - Chi sospettate? disse con aria di sfida.
- Poniamo che egli sia l'amante respinto dei sonetti. Non c'è uno senza due, in queste cose. Ma la civetta di corte lo respinse per un lord, l'amore suo diletto.
Amore che non osa dire il proprio nome.
- Da quel buon inglese che era, voi dite, interloquì John robusto Eglinton, egli amò un lord.
Vecchio muro dove sfrecciano le lucertole come lampi. A Charenton le osservavo.
- Così pare, disse Stephen, quando vuol fare per lui, e per altri singoli ventri non arati, il santo ufficio che uno stalliere fa per lo stallone.
Forse, come Socrate, aveva una levatrice per madre come aveva una bisbetica per moglie.
Ma lei, l'allegra donnina, non ruppe il voto maritale. Due azioni avvelenano lo spirito dello spettro: un voto violato e uno zotico duro di mente a cui essa ha concesso i suoi favori, fratello del defunto marito.
La dolce Anna presumo, era di sangue caldo. Non c'è uno senza due nell'amore.
Stephen si voltò vivacemente sulla sedia. - Sta a voi e non a me provarlo, disse, accigliato.
Se negate che nella quinta scena dell'Amleto egli l'abbia bollata d'infamia, ditemi perché non v'è menzione di lei per tutti i trentaquattro anni passati dal giorno in cui essa lo sposò al giorno in cui lo seppellì.
Tutte quelle donne seppellirono i loro uomini: Mary, il suo buon John, Ann, il povero caro William, quando le morì, furioso di andarsene per primo, Joan, i suoi quattro fratelli, Judith, suo marito e tutti i suoi figli, Susan, anche suo marito, mentre la figlia di Susan, Elizabeth, per usar le parole del nonnino, sposò il suo secondo, avendo ucciso il primo.
Oh, sì, si parla di lei. Negli anni in cui egli viveva sontuosamente nella Londra regale lei per pagare un debito dovette farsi prestare quaranta scellini da un pastore di suo padre.
Allora spiegatemi. Spiegatemi anche il canto del cigno in cui l'ha consegnata ai posteri.